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Addio Ecobonus 65%: per i nuovi impianti di riscaldamento resta il Conto Termico


Casa vuota con caminetto e soffitto legno

Il Conto Termico è uno strumento che consente di avere il rimborso immediato del 65% della spesa in caso di sostituzione di vecchi impianti con altri a risparmio energetico



Addio Ecobonus al 65% per i nuovi impianti di riscaldamento a partire dal 1° gennaio 2025. L’agevolazione fiscale, attivata nel 2007 e rinnovata più volte nel corso degli anni, per come la conosciamo oggi è infatti destinata a scadere definitivamente al 31 dicembre 2024. Resta però la possibilità di usufruire degli incentivi del Conto Termico del GSE.

Il Conto Termico è uno strumento che consente di avere il rimborso immediato del 65% della spesa in caso di sostituzione di vecchi impianti con altri a risparmio energetico. Il Conto Termico è alternativo alle detrazioni fiscali e richiede il rispetto di una serie di parametri, piuttosto rigidi. In compenso il rimborso della somma è immediato, e sul sito de GSE si trova la lista dei prodotti che vengono ammessi automaticamente all’agevolazione. Vediamo come funziona.


Conto Termico: agevolazione alternativa alla detrazione

Il Conto Termico, attivato nel 2016, incentiva interventi per l’incremento dell’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni. Attualmente è alla versione 2.0. Già preannunciata una versione 3.0 a conferma del fatto che questo strumento offrirà un incentivo a cambiare gli impianti obsoleti anche in futuro, seguendo peraltro le indicazioni previste a livello comunitario anche con la direttiva Case Green. Negli scorsi anni, con l’entrata in vigore delle opzioni alternative alla detrazioni – ossia fintanto che c’è stata la possibilità di avere sconto in fattura o cessione del credito – il ricorso al Conto Termico è stato di fatto trascurato, ma ora torna decisamente di attualità sia perché non ci sono più le opzioni, sia perché a livello europeo si sta decisamente accelerando sulla via dell’eliminazione degli impianti che utilizzano solo il gas (le caldaie a condensazione), che non saranno più commercializzate dal 2040, ma non saranno più fiscalmente agevolate proprio a partire dal 2025.


Anche gli impianti a biomassa nella lista di quelli agevolabili

Per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento privati, per accedere al finanziamento si deve effettuare la sostituzione dell’impianto di climatizzazione invernale già presente nell’edificio, mentre non sono agevolate le nuove installazioni. È anche ammessa la sostituzione parziale nel caso di un impianto preesistente già dotato di più generatori di calore.L’incentivo è riconosciuto anche per la sostituzione di impianti a gas con altri a biomassa, dato che a livello europeo si punta anche sulle biomasse legnose per la sostituzione dei combustibili fossili, oltre che sulle pompe di calore. Contributi anche per gli impianti ibridi, vale a dire per i sistemi nei quali la pompa di calore e la caldaia a gas sono integrati in un apparato che comprende gli elementi di base dell’impianto specificamente concepiti e assemblati dal costruttore per lavorare in combinazione tra loro, anche questi agevolabili in base alle nuove direttive europee. Rientrano nel Conto Termico 2.0 anche i collettori solari installati in abbinamento al nuovo impianto.


Rimborso per acquisti e spese tecniche

Il contributo del 65%, dunque, può essere richiesto per la sostituzione di impianti tradizionali con:

  • Impianti a pompe di calore

  • Caldaie e apparecchi a biomassa

  • Sistemi ibridi a pompe di calore

  • Impianti solari termici

Il Conto Termico, come detto, è alternativo alla detrazione fiscale e con altre agevolazioni statali. È invece cumulabile con altri incentivi di natura non statale, vale a dire con i finanziamenti degli enti locali, Comuni e Regioni. Finanzia inoltre le spese per la Diagnosi Energetica e per l’Attestato di Prestazione Energetica (APE), oltre che le spese tecniche per l’intervento e le asseverazioni. Tutto l’intervento, infatti, ovviamente deve essere debitamente asseverato dal tecnico incaricato, che deve anche attestare lo smaltimento del vecchio impianto.


Iter semplificato per gli impianti nel catalogo

È previsto peraltro un iter semplificato per gli interventi riguardanti l’installazione di apparecchi di piccola taglia (per generatori fino a 35 kW e per sistemi solari fino a 50 m2) nel caso di installazione di componenti con caratteristiche garantite che sono contenuti nel Catalogo degli apparecchi domestici, pubblicato e aggiornato periodicamente dal GSE, dato che in questo caso la conformità dei requisiti tecnici alle disposizioni normative è stata verificata in via preventiva.


Conto Termico: presentazione della domanda

È possibile chiedere l’accesso ai meccanismi di incentivazione direttamente o tramite una ESCO, ossia una società energetica che si occupa di realizzare l’intero intervento. Se si procede direttamente si deve deve presentare la richiesta di concessione degli incentivi al GSE, dopo essersi accreditati all’Area Clienti. La richiesta di incentivo deve essere presentata, a pena di esclusione, entro 60 giorni dalla data di conclusione dell’intervento, che non può superare i 90 giorni dalla data di effettuazione dell’ultimo pagamento. Occorre allegare la documentazione relativa all’installazione e le fatture di spesa.L’importo spettante viene accreditato in un’unica soluzione quando la somma è inferiore ai 5.000 euro, altrimenti in due rate annuali.


Fonte: Ediltecnico

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