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Salva casa, come cambia? Tolleranze dal 6% al 10%: ecco per quali immobili


Facciata di palazzi antichi

Le proposte di tutte le forze di maggioranza puntano ad aumentare la percentuale ammessa



Portare le tolleranze costruttive, cioè le differenze consentite tra quanto autorizzato e quanto effettivamente realizzato, fino al 6% per i mini appartamenti con superficie inferiore ai 60 metri quadrati. Per arrivare, negli immobili più vecchi, fino al 10 per cento. La legge di conversione del decreto Salva casa (Dl n. 69/2024, relatori Dario Iaia, Fratelli d’Italia, ed Erica Mazzetti, Forza Italia) avanza in commissione Ambiente alla Camera. Ieri sono state dichiarate le inammissibilità: sui 522 testi presentati (quasi 300 dalla maggioranza), ne sono finiti in questa tagliola 64, portando le proposte oggetto di esame nelle prossime fasi a quota 458. Oggi la commissione si riunirà; l’ufficio di presidenza stabilirà come procedere con i lavori. «L’unica certezza - spiega Mazzetti - per adesso è il 15 luglio per l’avvio della discussione in Aula. Nelle prossime ore capiremo con quali passaggi arriveremo a quella scadenza». Dario Iaia aggiunge qualche ulteriore indicazione: «Dalla fine della prossima settimana, dopo avere acquisito i pareri del Governo, comincerà la discussione degli emendamenti, con un possibile contingentamento per ridurre ulteriormente il numero».


La direzione presa

Il fascicolo degli emendamenti consente già adesso di ricavare qualche prima impressione sulla direzione nella quale stiamo andando. Perché su molti temi c’è convergenza tra le forze di maggioranza. Tutti e tre i principali azionisti del Governo e del Parlamento, infatti, hanno presentato proposte che allargano il perimetro delle tolleranze costruttive, aggiungendo una voce a quelle già oggi previste dal decreto n. 69/2024. Riguarda i mini appartamenti, sotto i 60 metri quadri, per i quali potrebbe arrivare una tolleranza rafforzata al 6 per cento.Guardando, invece, all’età degli immobili, l’ipotesi è che per i fabbricati autorizzati prima del 1985 siano tollerate le differenze fino al 10% tra quanto realizzato e quanto autorizzato. In questa direzione va una proposta di Fratelli d’Italia, ma anche un emendamento di Forza Italia, che però chiede di limitare questa possibilità alle parti comuni.


L'abitabilità

Altro punto ricorrente è quello dell’abitabilità. Su questo tema un emendamento della Lega stabilisce che «il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti entro sei mesi dalla entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto emana un decreto per la revisione dell’altezza e della superficie minima degli ambienti da adibire a civile abitazione». Anche in questo caso, però, non è una proposta isolata. Un’indicazione molto simile, infatti, arriva da Forza Italia.Alte chance di approvazione anche per un’altra norma, che rappresenterebbe una piccola rivoluzione. Si tratta dalla riforma che considererebbe tollerate in automatico quelle difformità realizzate durante l’esecuzione di un titolo ma non contestate da un funzionario comunale in fase di rilascio del certificato di abitabilità. L’idea è che se l’amministrazione non ha contestato subito un intervento, bisogna tutelare il legittimo affidamento del cittadino. Lo dice una proposta della Lega. E un emendamento di Forza Italia utilizza toni molto simili.Infine, nel fascicolo compaiono diverse proposte che puntano a sbloccare la situazione di Milano. Ci provano la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, con soluzioni che vanno da vere sanatorie a norme di interpretazione autentica. La certezza, comunque, è che nel testo finale entrerà una norma che proverà a risolvere la situazione del capoluogo lombardo.


Fonte: Il Sole 24 Ore

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